Anoressia Nervosa
"Specchio sii più gentile oggi se ce la fai...
Ho l'anima fuori servizio e un vizio di forma, di sostanza che non passa mai ...Specchio due dita in gola e mi riconoscerai, potrei far meglio ma lo sai qui tutto si è ristretto ... la gioia, il tempo, lo spazio, il sentimento ... sai non è tutto perfetto, si tira dritto sfiorando il precipizio..."
Sono le parole di un inno: "Specchio", l'inno contro Anoressia e Bulimia, cantato dalla band torinese "Subsonica" il cui il videoclip del brano parte con una dichiarazione:
"Sei obbligato a essere perfetto, un perfezionismo ossessivo, precisione, ordine, simmetria, istinto da controllare..."
L'Anoressia Nervosa rappresenta una patologia invalidante che porta a gravi conseguenze, fino ad arrivare alla morte. La percentuale relativa al TGM (Tasso grezzo di mortalità) è del 5% per decennio ed i decessi si verificano per complicazioni mediche associate al disturbo stesso. La maggior parte dei soggetti che richiede aiuto va, invece, incontro ad una remissione completa.
La restrizione alimentare, può partire con una semplice dieta: la ragazza/il ragazzo non si sente attraente, si sente grassa/o o brutta/o e da avvio ad un regime alimentare troppo stretto, intorno alle 6/700 calorie al giorno, che presto si trasforma in astinenza. Quest'ultima prende il sopravvento, e si arriva a non mangiare più.
Riconoscere l'Anoressia Nervosa
Esistono tre caratteristiche essenziali per riconoscere l'Anoressia Nervosa:
1 Persistente restrizione nell'assunzione di calorie in relazione alla necessità, che porta a un peso significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo, significativamente basso, è definito come un peso inferiore al minimo normale, oppure per i bambini e adolescenti, risulta essere inferiore di quello minimo previsto.
2 Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi o comportamento persistente che interferisce con l'aumento di peso, che non viene alleviata con la diminuzione di peso significativamente basso.
3 Alterazione del modo in cui viene vissuto dall'individuo il peso o la forma del proprio corpo, che influenza notevolmente i livelli di autostima, o mancanza di riconoscimento della gravità dell'attuale condizione di sottopeso.
La valutazione del peso può essere difficile perché il range di peso normale differisce tra gli individui, ma l'IMC (indice di massa corporea) è un utile parametro per valutare il peso del corpo in relazione all'altezza. Per gli adulti un IMC di 18,5 kg/mq è stato utilizzato come il limite inferiore del peso normale. IMC = peso / (altezza)2
Può presentarsi con:
- Condotte di eliminazione: la persona presenta episodi di abbuffata con condotte di eliminazione quali : vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
- Con Restrizioni: la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso dieta, digiuno ed eccessiva attività fisica
La maggior parte dei soggetti con AN del tipo con abbuffate/condotte eliminatorie si abbuffa adottando poi condotte eliminatorie ma in alcuni casi, anche in assenza delle abbuffate, vengono comunque messe in atto queste metodiche per l'assunzione anche di piccole quantità di cibo.
Tutto ciò porta ad una varietà di pericolose condizioni mediche letali poiché la compromissione nutrizionale influenza i sistemi organici. Amenorrea, perdita di densità minerale ossea, anomalie dei parametri vitali, leucopenia, disidratazione, emaciazione, ipotermia, bradicardia sono tutti segni e sintomi tipici, riscontrabili anche attraverso indagini strumentali. Oltre a questi fisiologici scombussolamenti l'AN viene accompagnata da umore depresso, irritabilità, ansia ed insonnia.
Comprendere il sintomo, oltre i criteri diagnostici
Quanto specificato finora è quello che succede nell'Anoressia Nervosa da manuale diagnostico ma da un punto di vista più profondo "il sintomo" rappresenta la maniera in cui la psiche esiste e si nutre delle sue storie drammatiche come meglio non potrebbe e non saprebbe nutrirsi d'altro, e che agisce nella mortifera forma di una vita invisibile.
Approccio Strategico
Secondo l’approccio strategico rappresenta una tentata soluzione apparentemente funzionale ad un malessere maggiore che inizialmente ha la funzione di gestirlo e a lungo termine aggrava il problema stesso.
“Quando nacque il mio Dolore lo circondai di cure, e lo vegliai con amorosa tenerezza.
E il mio Dolore crebbe come tutte le cose viventi, forte e bello e incantevole. E quando cantavamo insieme, il mio Dolore ed io, gli altri ci rivolgevano sguardi benevoli e mormoravano parole di straordinaria dolcezza.
E c’erano quelli che ci lanciavano occhiate invidiose, perché il Dolore era nobile, e io andavo fiero del Dolore”
Si porta con sé la manifestazione di un disagio legato a un momento di transizione, da una fase di vita ad un'altra, in cui l'assetto psichico della persona è in qualche modo deficitario.
Il sintomo assurge a manifestare la cristallizzazione di una dinamica intrapsichica in cui l'assunzione di responsabilità, identità, progettualità, stentano ad emergere. Il cibo rifiutato e/o assunto a dismisura, simbolicamente rappresenta quel nutrimento necessario al cambiamento che viene fagocitato nell'eccesso e che la psiche non è pronta a metabolizzare.
L'eccesso e la sua controparte, il limite, rimane tagliato fuori come la possibilità di crescita. Nell'anoressia si è, infatti, imprigionati in una condizione psicologica, la gabbia dorata. L’alimento da ingerire, oggetto della fame, rappresenta anche il mondo nella sua globalità. Sembra che mangiare diventi un modo per afferrare il mondo, ed equivale a produrre e creare; Pertanto, il rifiuto del cibo, il digiuno, diventa un modo per non entrare in contatto con il mondo. Rifiutando il cibo si rifiuta il mondo con cui si è costretti a convivere e da cui si cerca di differenziarsi, attraverso una drammatica esperienza di morte.
Il cibo, come la droga, è semplicemente un mezzo, colmo di significato, per dare voce ad una sofferenza. Divenire pelle e ossa equivale a divenire invisibili.
Perdere i caratteri sessuali secondari e ricondurre il corpo ad uno stadio prepuberale rappresenta un rituale difensivo primario, messo in atto in risposta a una comunicazione ed una presenza vissuta pericolosa per la sopravvivenza delle proprie espressioni vitali.
Sebbene i paesi industrializzati abbiano un tasso di maggiore incidenza di AN, che fa pensare ai fattori ambientali come terreno fertile per l'esordio, non è da considerare, però, una patologia solo legata a stereotipi sociali di bellezza. Qualunque sia l’origine è necessario interrompere il circolo mortale.